Fotovoltaico da interno: la sfida del futuro
Grazie al progresso tecnologico e alla ricerca in campo IoT (Internet of Things) gli smart devices entrano in gran numero e grande velocità nelle nostre case e addirittura nel nostro abbigliamento. Alimentare questi strumenti intelligenti anche se sempre più miniaturizzati richiede energia, che se fornita a batteria inciderebbe negativamente sul costo del consumo energetico e conseguentemente sull’impatto ambientale.
Come si può conciliare dunque la corsa dell’innovazione tecnologica tra sensori smart e IoT con il necessario fabbisogno energetico per alimentarli? La ricerca scientifica se ne occupa attraverso lo studio e lo sviluppo di pannelli fotovoltaici da interno. Sebbene infatti tutti ormai conoscano gli impianti fotovoltaici da esterno montati su tetti e facciate dei palazzi, meno noto è l’utilizzo di questi preziosi strumenti per l’utilizzo indoor.
La funzione del fotovoltaico da interno
L’idea di base è convertire la normale luce in eccesso delle lampadine di casa, per generare energia che alimenti sensori elettronici e impianti di domotica residenziali e commerciali. Un’idea tanto utile e rivoluzionaria quanto difficile finora da applicare.
Ebbene sì, perché non basta spostare pannelli fotovoltaici da esterno dentro la nostra casa per produrre energia pulita per alimentare sensori e apparecchi elettronici, a causa delle diverse proprietà della sorgente luminosa interna.
Ma come già detto all’inizio, grazie alla ricerca scientifica, ultima in termini temporali quella realizzata da Imperial College di Londra, dalla Soochow University in Cina e dell’Università di Cambridge su celle fotovoltaiche di nuovi materiali ispirati alle perovskiti, è possibile sviluppare pannelli in grado di assorbire luce da fonti interne.
Un vantaggio economico e ambientale
La capacità di questi materiali di assorbire efficientemente la luce proveniente da fonti interne a case, uffici e luoghi pubblici, li rende efficaci per un uso indoor di tecnologie già presenti in commercio come quelle sviluppate per la domotica, IoT e gli accessori indossabili (wearable).
Presto potremo alimentare i dispositivi smart home di largo consumo senza batteria con vantaggi economici derivati dal risparmio energetico, senza dimenticare i vantaggi ambientali, poiché non essendo necessario sostituire le batterie dei nostri device tecnologici, lo smaltimento avviene una volta sola quando dismettiamo il dispositivo. Potremo mettere in pratica un vero e proprio riciclo energetico della luce in eccesso.
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